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Nasdaq in calo, inflazione e trimestrali frenano Wall Street

Il Nasdaq, l’indice che raggruppa le principali società tecnologiche americane, ha chiuso in calo lo 0,37% a 14.916,56 punti, dopo aver toccato il massimo storico di 16.968,14 punti il 5 gennaio. La flessione è stata causata dai dati sull’inflazione Usa, che hanno superato le attese degli analisti, e dalle trimestrali delle banche, che hanno deluso le aspettative del mercato.

Inflazione Usa al 7% su base annua, massimo dal 1982

L’inflazione negli Stati Uniti è salita al 7% su base annua a dicembre, il livello più alto dal 1982, secondo i dati pubblicati dal Dipartimento del Lavoro. Il dato ha superato le previsioni degli analisti, che si aspettavano un aumento del 6,8%. Su base mensile, l’inflazione è aumentata dello 0,5%, in linea con le attese.

L’accelerazione dell’inflazione è stata guidata dai prezzi dell’energia, che sono saliti del 29,3% su base annua, e dei beni usati, che sono aumentati del 37,3%. Anche i prezzi degli alimenti sono cresciuti del 6,3%, il ritmo più veloce dal 2008.

L’indice core, che esclude i prezzi volatili dell’energia e degli alimenti, è salito del 5,5% su base annua e dello 0,6% su base mensile, superando le stime degli analisti, che si aspettavano rispettivamente un 4,9% e un 0,4%.

I dati sull’inflazione hanno rafforzato le aspettative di un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve, che potrebbe annunciare il primo aumento già a marzo. La Fed ha già iniziato a ridurre il suo programma di acquisto di titoli, che era stato lanciato per sostenere l’economia durante la pandemia.

Trimestrali delle banche deludono, megacap tecnologiche resistono

Le trimestrali delle principali banche americane hanno deluso le aspettative del mercato, penalizzando il settore finanziario. Citigroup ha registrato un calo dell’11% dell’utile netto a 4,4 miliardi di dollari, inferiore alle previsioni di 4,7 miliardi. Wells Fargo ha riportato un utile netto di 3,8 miliardi di dollari, inferiore alle stime di 4,1 miliardi. Bank of America ha segnato un utile netto di 6,3 miliardi di dollari, in linea con le attese, ma ha avvertito di una pressione sui margini di interesse. BlackRock ha invece battuto le previsioni, con un utile netto di 1,9 miliardi di dollari, grazie alla crescita dei ricavi da commissioni.

Le megacap tecnologiche hanno invece resistito al ribasso del Nasdaq, sostenute dalla domanda di investitori in cerca di sicurezza e crescita. Apple ha guadagnato lo 0,57%, raggiungendo una capitalizzazione di 3.000 miliardi di dollari. Microsoft ha guadagnato lo 0,45%, Amazon lo 0,75%, Alphabet lo 0,49% e Facebook lo 0,27%.

Prospettive per il Nasdaq

Il Nasdaq potrebbe continuare a subire delle correzioni nel breve termine, a causa delle incertezze sull’inflazione, sui tassi di interesse e sulla pandemia. Tuttavia, nel medio-lungo termine, l’indice potrebbe beneficiare della solidità delle società tecnologiche, che hanno dimostrato di essere resilienti e innovative anche in un contesto sfidante. Inoltre, il Nasdaq potrebbe trarre vantaggio dalla ripresa dell’economia globale, che potrebbe stimolare la domanda di prodotti e servizi digitali.

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