La borsa italiana ha chiuso in rosso l’ultima seduta della settimana, seguendo il trend negativo delle altre piazze europee. Tuttavia, sul finale, gli indici hanno recuperato parte delle perdite, grazie a un miglioramento del clima sui mercati internazionali. La giornata è stata caratterizzata da importanti scadenze tecniche, che hanno aumentato la volatilità e il volume degli scambi. Gli investitori hanno continuato a monitorare l’evoluzione della pandemia e le politiche monetarie delle principali banche centrali. Tra i titoli, spicca il crollo di DiaSorin, dopo la presentazione del piano industriale. In rialzo, invece, Telecom Italia, grazie alle indiscrezioni su una possibile fusione con Open Fiber.
Il quadro macroeconomico
La borsa italiana ha risentito dell’andamento negativo delle altre borse europee, che hanno subito le tensioni generate dalla diffusione della variante Omicron del coronavirus e dalle decisioni della Federal Reserve. La banca centrale americana, infatti, ha annunciato di voler accelerare il ritiro degli stimoli monetari e di prevedere tre rialzi dei tassi di interesse nel 2022, per contrastare l’aumento dell’inflazione. Queste mosse hanno fatto salire il dollaro e i rendimenti dei titoli di Stato americani, penalizzando le borse emergenti e i mercati azionari europei.
La borsa italiana ha anche dovuto fare i conti con i dati macroeconomici nazionali, non particolarmente brillanti. L’Istat ha comunicato che il Pil italiano è cresciuto dello 0,1% nel terzo trimestre del 2021, in rallentamento rispetto al trimestre precedente (+2,7%). L’istituto di statistica ha anche rivisto al ribasso la stima della crescita annua, dal 17,3% al 16,9%. Inoltre, l’Istat ha rilevato che il tasso di disoccupazione è salito al 9,7% a ottobre, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto a settembre. Infine, l’Istat ha segnalato che l’indice dei prezzi al consumo è salito del 2,8% su base annua a novembre, il livello più alto dal 2012.
L’andamento degli indici
La borsa italiana ha aperto in calo, seguendo il tonfo delle borse asiatiche, e ha proseguito in ribasso per tutta la mattinata, toccando i minimi intraday intorno alle 13. Successivamente, però, ha invertito la rotta e ha iniziato a recuperare terreno, grazie a un miglioramento del sentiment sui mercati internazionali. Il recupero si è accentuato nel pomeriggio, quando sono arrivati i dati positivi sulle vendite al dettaglio negli Stati Uniti, che hanno dato una spinta alle borse americane. La borsa italiana ha chiuso in rosso, ma con una flessione contenuta, limitando i danni.
Il FTSE MIB, il principale indice della borsa italiana, ha perso lo 0,28% a 30.342,15 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 29.984,97 punti e un massimo di 30.413,41 punti. Il FTSE MIB ha terminato la settimana con un calo complessivo dello 0,67%. Anche il FTSE Italia All Share ha ceduto lo 0,26%. Segno meno per il FTSE Italia Mid Cap (-0,20%) e per il FTSE Italia Small Cap (-0,34%). Il FTSE Italia STAR, invece, ha guadagnato lo 0,06%.
Il controvalore degli scambi è salito a 3,65 miliardi di euro, rispetto ai 2,78 miliardi di giovedì. Sono passate di mano 784.813.022 azioni, contro le 684.866.671 della seduta precedente.
Lo spread tra il BTP decennale italiano e il Bund tedesco si è ristretto a 179 punti base, in calo di 0,25 punti rispetto a giovedì. Il rendimento del BTP decennale si è attestato all’1,29%, in calo di 0,02 punti.
Esperto autore nel campo del trading, MaxDaviMar condivide guide approfondite e pratiche per aiutare i lettori a navigare nel complesso mondo finanziario. Le sue pubblicazioni si concentrano su strategie efficaci, analisi tecnica e gestione del rischio. Dietro le quinte, collabora con un’IA all’avanguardia per garantire articoli informativi e allineati alle ultime tendenze del settore.