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Borsa italiana chiude in rialzo, spinta dai dati USA e dall’Europa

La borsa italiana ha chiuso in rialzo oggi, venerdì 3 dicembre 2023, sostenuta dai buoni dati sull’occupazione negli Stati Uniti e dalle speranze di un accordo sul bilancio dell’Unione Europea. Il Ftse Mib, l’indice principale di Piazza Affari, ha guadagnato lo 0,8% a 25.456 punti, il livello più alto da inizio novembre. Tra le migliori performance, si sono distinte le azioni dei settori bancario, industriale e tecnologico, mentre hanno sofferto quelle dell’energia e delle telecomunicazioni. Il volume di scambi è stato di 3,2 miliardi di euro

I dati USA rafforzano la fiducia

Uno dei fattori che ha favorito il clima di fiducia degli investitori è stato la pubblicazione dei dati sull’occupazione negli Stati Uniti, che hanno mostrato un calo del tasso di disoccupazione al 4,2% e una crescita dei salari del 4,8% su base annua nel mese di novembre. Questi dati hanno rafforzato le aspettative di una ripresa economica robusta e sostenibile nel paese, che è il principale partner commerciale dell’Italia.

Inoltre, i dati hanno ridotto le preoccupazioni per un possibile inasprimento della politica monetaria da parte della Federal Reserve, che potrebbe alzare i tassi di interesse prima del previsto per contrastare l’inflazione. Infatti, il numero di posti di lavoro creati nel mese di novembre è stato inferiore alle attese, segnalando una certa debolezza del mercato del lavoro. Questo potrebbe indurre la Fed a mantenere una certa cautela e a procedere gradualmente nel ritiro degli stimoli monetari.

L’Europa si avvicina a un accordo sul bilancio

Un altro elemento che ha sostenuto il mercato azionario italiano è stato il progresso delle trattative sul bilancio dell’Unione Europea, che sembrano avvicinarsi a una soluzione dopo il veto di Polonia e Ungheria. Secondo alcune fonti, i due paesi sarebbero disposti a ritirare il loro blocco in cambio di alcune garanzie sul rispetto dello stato di diritto. Se confermato, questo accordo potrebbe sbloccare i fondi del Recovery Fund, di cui l’Italia è il principale beneficiario con 209 miliardi di euro.

Il Recovery Fund è considerato uno strumento fondamentale per sostenere la ripresa economica dell’Italia e per finanziare gli investimenti in settori strategici come la transizione ecologica, la digitalizzazione, la sanità e l’istruzione. L’arrivo dei fondi europei potrebbe anche favorire la stabilità politica del paese, che è guidato da un governo di unità nazionale sostenuto da una larga maggioranza parlamentare.

I settori più performanti

A livello settoriale, si sono distinte le performance positive dei settori bancario, industriale e tecnologico, che hanno beneficiato della maggiore propensione al rischio e delle prospettive di crescita. Tra le banche, hanno brillato Intesa Sanpaolo (+2,1%), UniCredit (+1,9%) e Banco BPM (+1,7%). Le banche italiane hanno tratto vantaggio dal miglioramento delle condizioni economiche e dal rafforzamento del capitale. Inoltre, hanno beneficiato delle aspettative di una maggiore consolidamento del settore, che potrebbe portare a una riduzione dei costi e a una maggiore efficienza.

Tra le industriali, hanno spiccato Leonardo (+3,2%), che ha annunciato la firma di un contratto da 1,65 miliardi di euro con la Marina Militare Italiana, e Stellantis (+2,4%), che ha comunicato i suoi obiettivi di elettrificazione e redditività. Leonardo ha ottenuto una commessa per la fornitura di 12 elicotteri NH90, che rafforza la sua posizione nel mercato della difesa e della sicurezza. Stellantis ha presentato il suo piano strategico per il 2023, che prevede di aumentare la quota di mercato dei veicoli elettrici e ibridi e di raggiungere un margine operativo del 10%.

Tra le tecnologiche, hanno guadagnato terreno Nexi (+2,6%), che ha concluso l’acquisizione di Nets, e Reply (+2,5%), che ha registrato una forte crescita dei ricavi nei primi nove mesi dell’anno. Nexi ha completato l’operazione che la rende il leader europeo nei servizi di pagamento digitale, con una presenza in 25 paesi e oltre 2,5 miliardi di transazioni gestite. Reply ha beneficiato della domanda di soluzioni innovative nel campo della consulenza, della digitalizzazione e dell’intelligenza artificiale.

I settori più penalizzati

D’altro canto, hanno sofferto le azioni dei settori dell’energia e delle telecomunicazioni, che hanno risentito della debolezza dei prezzi del petrolio e della concorrenza nel mercato. Tra le energetiche, hanno perso quota Eni (-1,2%), che ha subito il calo del greggio sotto i 70 dollari al barile, e Enel (-0,6%), che ha annunciato la cessione di una quota del 10% di Enel Américas. Eni ha risentito della riduzione delle aspettative di domanda di petrolio a causa della diffusione della variante Omicron del Covid-19, che potrebbe rallentare la ripresa economica globale. Enel ha ceduto una parte della sua controllata latinoamericana per 1,8 miliardi di euro, in linea con la sua strategia di rotazione degli asset.

Tra le telecomunicazioni, hanno ceduto terreno Telecom Italia (-1,4%), che ha visto ridursi le sue quote di mercato nel settore mobile, e Inwit (-1,3%), che ha subito una raccomandazione negativa da parte di una banca d’affari. Telecom Italia ha registrato una perdita di clienti nel terzo trimestre del 2023, a causa della forte concorrenza di operatori low cost come Iliad e Fastweb. Inwit, la società che gestisce le torri di telecomunicazione di Telecom Italia e Vodafone, ha ricevuto un giudizio di “underperform” da parte di Credit Suisse, che ha tagliato il prezzo obiettivo da 10,5 a 9,5 euro.

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