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Borsa italiana in rialzo, spinta dai dati USA e dall’Europa. Ftse Mib a un mese dal massimo

La borsa italiana ha registrato una giornata positiva ieri, venerdì 2 dicembre 2023, grazie a una serie di fattori che hanno favorito il clima di fiducia degli investitori. Il Ftse Mib, l’indice principale di Piazza Affari, ha terminato la seduta con un rialzo dello 0,8% a 25.456 punti, il livello più alto da inizio novembre. Il saldo settimanale è stato di un aumento del 2,4%, il migliore tra le principali borse europee.

Tra i motivi che hanno sostenuto il mercato azionario italiano, ci sono stati i buoni dati sull’occupazione negli Stati Uniti, che hanno mostrato un calo del tasso di disoccupazione al 4,2% e una crescita dei salari del 4,8% su base annua nel mese di novembre. Questi dati hanno rafforzato le aspettative di una ripresa economica robusta e sostenibile nel paese, che è il principale partner commerciale dell’Italia.

Inoltre, gli investitori hanno accolto con favore le notizie sulle trattative sul bilancio dell’Unione Europea, che sembrano avvicinarsi a una soluzione dopo il veto di Polonia e Ungheria. Secondo alcune fonti, i due paesi sarebbero disposti a ritirare il loro blocco in cambio di alcune garanzie sul rispetto dello stato di diritto. Se confermato, questo accordo potrebbe sbloccare i fondi del Recovery Fund, di cui l’Italia è il principale beneficiario con 209 miliardi di euro.

A livello settoriale, si sono distinte le performance positive dei settori bancario, industriale e tecnologico, che hanno beneficiato della maggiore propensione al rischio e delle prospettive di crescita. Tra le banche, hanno brillato Intesa Sanpaolo (+2,1%), UniCredit (+1,9%) e Banco BPM (+1,7%). Tra le industriali, hanno spiccato Leonardo (+3,2%), che ha annunciato la firma di un contratto da 1,65 miliardi di euro con la Marina Militare Italiana, e Stellantis (+2,4%), che ha comunicato i suoi obiettivi di elettrificazione e redditività. Tra le tecnologiche, hanno guadagnato terreno Nexi (+2,6%), che ha concluso l’acquisizione di Nets, e Reply (+2,5%), che ha registrato una forte crescita dei ricavi nei primi nove mesi dell’anno.

D’altro canto, hanno sofferto le azioni dei settori dell’energia e delle telecomunicazioni, che hanno risentito della debolezza dei prezzi del petrolio e della concorrenza nel mercato. Tra le energetiche, hanno perso quota Eni (-1,2%), che ha subito il calo del greggio sotto i 70 dollari al barile, e Enel (-0,6%), che ha annunciato la cessione di una quota del 10% di Enel Américas. Tra le telecomunicazioni, hanno ceduto terreno Telecom Italia (-1,4%), che ha visto ridursi le sue quote di mercato nel settore mobile, e Inwit (-1,3%), che ha subito una raccomandazione negativa da parte di una banca d’affari.

Il volume di scambi è stato di 3,2 miliardi di euro, in linea con la media degli ultimi tre mesi. Il rendimento del Btp a 10 anni è sceso allo 0,67%, il minimo da metà ottobre, mentre lo spread con il Bund tedesco si è attestato a 98 punti base. L’euro si è apprezzato a 1,19 dollari, il massimo da fine settembre.

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